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Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
“Un miliardo e mezzo a bilancio, vediamo di restituirli in fretta”, a Bruxelles però c’è qualcuno che sta cercando di rallentare, come dice il Ministro Salvini, la decisione del rimborso del decreto salva banche. Dall’Europa purtroppo si stanno mostrando non così positivi alla decisione presa da Di Maio e Salvini e anche questi soldi, che il governo ha messo a bilancio da restituire agli italiani, risultano essere aiuti di Stato diretti e quindi non contemplati per il decreto attuativo del fondo risparmiatori. Nella giornata di ieri lunedì 11 febbraio il Ministro Tria è volato a Bruxelles insieme al Direttore Generale del Tesoro Rivera Alessandro proprio per incontrare la commissione dopo gli scambi della scorsa settimana.
I risparmiatori truffati non guardano di buon occhio la linea che hanno lanciato i vertici Di Lega e Cinque Stelle: “il governo erogherà i rimborsi indipendentemente da qualsiasi giudizio verrà emanato dalla Commissione Europea” ( così spiega l’associazione del decreto salva banche). Ma come possiamo credere che una commissione possa prendersi la responsabilità di erogare un miliardo e mezzo di euro attraverso una procedura di infrazione, esponendosi così ad una eventuale richiesta di risarcimento di danno erariale?
La legge di bilancio ha istituito il fondo risparmiatori ( Fir appunto), sarà quella da dover difendere a Bruxelles. La commissione Europea ha fatto presente in una raccomandata il ventinove gennaio, che la manovra non prevede da parte di un giudice o di un arbitro, il riconoscimento del “misseling”, vale a dire la vendita fraudolenta. Per riuscire ad essere più possibili vicino alle regole Ue ( non con una legge ma per quanto è possibile con un Dm) le bozze aumentano di 9 membri il ruolo della commissione tecnica ( inizialmente avrebbe dovuto solo liquidare e smistare le domande). Invece per il decreto dovrà verificare la sussistenza delle violazioni ( del Testo Unico della Finanza) che hanno causato danni ai risparmiatori.
I risparmiatori che potranno presentare la domanda saranno solo persone fisiche, microimprese, Onlus,( con un fatturato massimo di due milioni e con meno di dieci dipendenti) imprenditori individuali ( anche coltivatori diretti e agricoltori). A differenza della legge di bilancio, l’obbiettivo è quello di escludere che una parte di quel miliardo e mezzo di euro finisca agli investitori qualificati o clienti professionali. A finanziare il Fondo risparmiatori sono i soldi dei “conti dormienti” e non soldi pubblici, ma resta il fatto che ci si interroga sulla possibilità di allargare i rimborsi anche agli azionisti ( i titolari del capitale di rischio per definizione).
Questi sono i due ostacoli principali che restano per l’avvio del decreto. Alla presentazione della domanda dovrà essere allegata la documentazione amministrativa o bancaria al fine di comprovare l’eventuale violazione massiva degli obblighi di trasparenza e correttezza nella vendita dei titoli. Trenta saranno i giorni di tempo che avranno le banche per fornire le carte. Per avere priorità nei rimborsi sarà utile allegare un modello isee per chi ha un reddito inferiore ai trenta cinque mila euro, comunicando anche se si ha avuto accesso a qualche altra forma di ristoro. La domanda potrà essere presentata nei cento ottanta giorni successivi all’entrata in vigore di un secondo decreto che affiderà la gestione finale delle pratiche alla Consap. Il piano di riparto verrà fissato da parte della commissione dei 9 membri in base all’esamina della documentazione.
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