Cat: News - Domenica 27 Gennaio 2019
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Cat.: News - Venerdì 07 Dicembre 2018
Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
Mancano pochi giorni all’intesa tra Cina e Stati Uniti. Le conseguenze potrebbero risultare pesanti, soprattutto fra le due superpotenze. Una guerra che va avanti da troppo tempo e ha messo a dura prova i nervi degli investitori. Dal 2018, precisamente in primavera è iniziato lo scontro fra i due Stati applicando dazi su dazi. Se per la data fissata al 15 dicembre non si riuscirà a raggiungere un accordo, verranno applicati nuovamente altri dazi. Il 15% verrà applicato dagli usa su 160mila merci importate dalla Cina, mentre per le merci importate dagli Usa si prevede che Pechino risponda con un 7,5% sul totale delle merci.
Due sono i motivi di importanza più rilevante: il primo riguarda la “puntata” positiva rispetto ad un effettivo accordo da parte degli investitori ( che nel caso in cui non vi fosse accordo ci si potrebbe aspettare una correzione drastica) e il secondo è che questa guerra arriverà ad un punto di svolta con l’aggiunta di questi dazi. Perché, tra i due Paesi, il totale import-export a quel punto su cui applicare nuove tariffe sarebbe esaurito. Hanno entrambi gli Stati completato il monte delle merci su cui applicare tariffe. La guerra a quel punto potrebbe spostarsi dalle tipologie di merci alle aliquote.
Un aspetto da tenere in considerazione di questa guerra di dazi, riguarda il peso politico della Cina sulle operazioni di acquisizione e fusione internazionali. L’ente cinese che autorizza le operazioni tra due società è la Samr, State Administration for market regualtion. Il fatto è che può anche porre il veto anche verso società straniere, nel caso in cui abbiano un business e fatturato importante in Cina. E’ opportuno evidenziare anche altri due aspetti molto importanti: tra società Usa ed Europee, molte operazioni di M&A, devono ottenere l’autorizzazione dell’antitrust cinese. Per esempio in questo istante ci sono 141 miliardi di fusioni tra delle società dell’occidente ( Usa/Israele, Usa/Ue, Usa/Usa) che attendono dalla Samr ( antitrust cinese) l’approvazione. (4 miliardi di dollari dei 141, riguardano la fusione del settore farmaceutico Allergan/Abbvie. Il perimetro di azione del Cfius ( Commitee on foreign investiment in the USA) è stato potenziato anche dagli Usa. Per concludere, alla fine si è sensibilmente ridotto nel 2018 e 2019, l’M&A dalla Cina a Hong Kong verso Usa e Canada.
Non ci resta che attendere domenica 15 dicembre e restare a guardare se, le previsioni degli investitori, avranno riscontro in questo nuovo capitolo della guerra dei dazi di Cina e Usa. Arrivederci al prossimo articolo.
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