Cat: News - Domenica 27 Gennaio 2019
Comprare un'azione Acquistare una quota di proprietà e quindi di capitale di una società per azioni significa comprare un'azione. L' azion...
Cat.: News - Venerdì 07 Dicembre 2018
Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
Volatilità viene spesso associata alla parola pericolosità. Essa è semplicemente una conseguenza della reazione sui cambiamenti inattesi del contesto economico dei mercati. Sfugge però l’altro aspetto: è il risultato a livello globale, delle scelte di investimento generale, a cui spesso partecipa il risparmiatore. Molte volte viene affrontata come una tempesta improvvisa dalla quale ripararsi e la conseguenza di questo è effettuare scelte spesso in preda all’emotività. La vera questione sta nell’affrontare i propri stati emotivi: il problema risiede nell’atteggiamento che mette in atto il risparmiatore di fronte a situazione di mercato critiche: la trappola dell’emotività è la vera sfida. Preservare la razionalità delle scelte acquisendo il giusto distacco. Per far sì che questo accada, è necessario posizionare tra l’evento e sé stessi uno spazio sufficiente che consenta di osservare con razionalità. Fondamentale sarà la prospettiva temporale adeguata, di lungo termine ovviamente , perché si può superare l’aleatorietà , solo attraverso il lungo periodo.
Se guardiamo al passato, ci rendiamo subito conto che ai peggiori cali di mercati azionari, sono sempre seguiti dei rimbalzi importanti che in maniera veloce hanno riportato in equilibrio le quotazioni. Questa è sicuramente la prova che, tenere ben salda la propria strategia di lungo periodo, è il comportamento migliore da assumere di fronte a fenomeni di volatilità beneficiando delle tendenze storiche di rialzo dei mercati. Al contrario, cercando di operare sul mercato, uscendo e rientrando sperando di prendere il miglior momento possibile, il rischio è quello di perdere l’occasione di entrare a valori scontati, ma soprattutto non prendere le fasi di recupero che sono difficilmente rintracciabili e repentine. Come la cavalchiamo allora questa volatilità?
La cosa principale è quella di suddividere il rischio associato ai singoli comparti, mercati o settori in modo da allontanare la concentrazione di perdite dovute alle flessioni: rendimenti più stabili e alla lunga soddisfacenti, si ottengono combinando attività rischiose con attività difensive. L’investimento non è da considerarsi come un’azione che si fa ogni tanto: l’impegno deve essere mensile o trimestrale, con moderate quantità di denaro. In parole semplici si tratterebbe di avvicinarsi ai mercati puntando non tanto sulla performance assoluta, ma tenere il più basso possibile il costo degli acquisti: questo metodo permette di neutralizzare l’effetto “montagne russe”, contrastando la volatilità ed evitando di dar vita ad atteggiamenti di euforia o di pessimismo che possono offuscare la valutazione personale.
A presto con il prossimo articolo
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