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Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
E’ quantificabile? E se mi affido ad un consulente, esistono termini numerici che possono attestare la percezione di crescita e di valore, al di là di quanto eventualmente generato dalla crescita dei mercati? C’è chi ha cercato di rispondere queste domande, le ricerche scientifiche su questa materia scarseggiano, ma uno studio condotto su un campione più vasto che sia mai stato preso in esame, ha portato alla luca queste evidenze: chi decideva di affidare il proprio patrimonio ad un consulente si trovava, dopo un periodo di 15 anni, con una crescita di 2,73 volte rispetto a chi non lo aveva fatto. Questo risultato era imputabile soprattutto ad una serie di aspetti comportamentali e di disciplina che la vicinanza costante del consulente attivava. E questo da una ricerca svolta nei paesi anglosassoni dove la consulenza è una prassi consolidata, ma in Italia? Purtroppo non c’è ancora sviluppata una consulenza trasversale che parta dal budget e arrivi fino agli investimenti passando per sicurezza e pensione ma una consulenza che è richiesta è quella che ci difende anche da mezzi di interazioni diretti da consumatore e mercato che non possono avere originalità trasversalità e intelligenza pari a quella di un consulente.
Il primo errore più comune è certamente quello di rinviare le scelte e non agire: se il consulente fa attivare un piano di accumulo è stato stimato che il beneficio annuo è fino allo 0,48%. Seguire la moda del momento è un altro errore, attuare un investimento orientato al lungo periodo e mantenere la strategia può portare ad un beneficio annuo fino all’1,03%. Il cliente investe ma non monitora, mentre il consulente ha gli strumenti per monitorare gli investimenti e quando necessario ribilanciare il portafoglio, beneficio stimato nello 0,43%. L’ ultimo errore è quello che il risparmiatore cerca una gratificazione immediata mentre il consulente effettua un coaching comportamentale che indirizza la decisione e ridefinisce gli obiettivi e questo approccio può portare un beneficio che può arrivare all’1,50%. Così i costi della consulenza sono abbondantemente remunerati, tanto è che l’86% di chi la riceve dichiara di avere avuto un ritorno uguale o superiore a quanto speso.
E’ un grande tema culturale. La consulenza finanziaria è un servizio prezioso importante esattamente come quella medica o quella legale, i professionisti devono studiare e le banche devono fare un grande lavoro di allocazione dei capitali, quindi trasmettere la necessità di dare un valore e quindi un prezzo alla consulenza è un atto di civiltà economica non è un’imposizione dall’alto. Si fa da sempre, da quest’ anno con massima trasparenza, anche perché la consulenza vale i soldi che costa se è buona consulenza. Ci sono tre componenti di valore che costituiscono la consulenza: il primo è “l’effetto alfa”, cioè in matematica finanziaria quel contributo che il consulente dà migliorando la diversificazione del portafoglio dell’ investitore, il secondo è quello della protezione dall’emotività eccessiva quando i mercati crollano o decolanno gli investitori non professionali tendono a seguire il mercato. L’ultimo componente è quello sulla competenza tecnica perché il gestore e il suo consulente sanno quali strumenti scegliere e non si fanno condizionare dalle mode del momento ( bitcon) e dunque questi tre elementi sommati danno il valore della consulenza. Gli italiani fanno fatica a capirlo perché hanno visto tutto questo annegato dentro la parola “commissione” ma è importante che anche loro capiscano e sulla base di questo valore sappiano selezionare il loro consulente di fiducia.
Si deve prendere esempio dagli altri paesi anglosassoni dove questo principio è già applicato da anni e dove c’è da sempre una trasparenza sui servizi professionali. Questo vale per tutti gli ambiti, nell’ingegneria, nell'ambito legale, in quello medico e certamente non scegliamo il medico che costa meno, ma quello che ci salva la vita e siccome il patrimonio è una promessa di tutela ai nostri figli e alle nuove generazioni, quella promessa va mantenuta con grande professionalità, pagando il giusto. Il consulente finanziario, grazie alla superiore capacità di utilizzare le tecnologie e l’estrema fiducia nei propri mezzi dovrà poi ammettere al suo investitore che da solo può non farcela, perché ci vuole una grandissima preparazione ed enormi investimenti tecnologici per poter stare al passo con i mercati di oggi. Quella che può sembrare una consulenza di cui si può fare a meno, risulterà essere il migliore investimento di una vita per gli investitori e di conseguenza per i familiari. I benefici di una consulenza saranno ripagati con il tempo, la pazienza e la vostra perseveranza.
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