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Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
Ultimamente sento spesso parlare di situazioni critiche che riguardano il tema del “non essere sposati “ ma vivere felicemente insieme ed essere una famiglia. Se un uomo e una donna fanno parte della conosciuta e diffusa “coppia di fatto”, come possono tutelarsi e gestire il loro patrimonio immobiliare e finanziario? In caso di infortunio o malattia, come potranno tutelare i familiari? Cosa prevede la successione e la reversibilità pensionistica? Cercherò attraverso un esempio e, toccando i vari aspetti che scaturiscono da questa delicata condizione, di mettere in luce quali possono essere gli strumenti a disposizione per una maggiore tutela e consapevolezza. Fabrizio convive da 7 anni con Giorgia, lui libero professionista lei invece casalinga: Fabrizio è però divorziato ed ha una bella bambina di nome Claudia di 8 anni dalla precedente relazione coniugale e per questo riconosce un assegno alla ex moglie di euro 1.500 al mese. E’ proprietario di un immobile del valore di 400.000 euro ed è intestatario di posizioni finanziarie per un valore di 100.000 euro.
Adeguate strategie di tutela sono state adottate solo dal 16% delle coppie non sposate. Forse c’è poca conoscenza e scarsa informazione sull’argomento. Questa realtà sociale non gode di nessun dovere e nessun diritto, non c’è un riconoscimento giuridico nell’unione di un uomo e una donna che convivono. Per tutelare la sua compagna Giorgia, Fabrizio deve innanzi tutto proteggere il suo patrimonio immobiliare e finanziario. Ci sono principalmente tre soluzioni da adottare: 1. il Testamento con vincolo di destinazione, 2. Polizza vita e fondo pensione per i destinatari del TFR con beneficiaria la convivente e 3. Polizza temporanea caso morte ( TCM) a favore della convivente.
Il Trust può essere considerato un altro strumento giuridico per tutelare reciprocamente i due conviventi. Nel caso di quest’ultimo è necessaria la presenza di un professionista quale notaio o avvocato che estenda la programmazione del Trust.
A livello successorio le coppie di fatto non hanno tutela. Si potrebbe pensare a stipulare un contratto di convivenza ( che serve a tutelare le coppie omosessuali o etero nei registri anagrafici) ma redatte da un notaio con lo scopo di definire i diritti della coppia:
Quindi come dicevamo la successione ereditaria non è prevista nelle unioni di convivenza e non si riesce ad inserirli nemmeno all’eventuale stipula del contratto di convivenza. Quindi con un testamento ( o un Trust) ci si può tutelare senza dimenticarsi di non superare la quota legittima, riservata ai famigliari più stretti.
Un fondo di assistenza sanitaria integrativa o una polizza infortuni è la soluzione ottimale per tutelarsi nell’ambito medico. Infatti la coppia può attraverso l’iscrizione del partner come soggetto a carico dell’altro tutelarsi e in caso di necessità interviene il fondo di assistenza.
In caso di morte di uno dei due conviventi, i legami previdenziali non sono contemplati tra le coppie di fatto e dunque la pensione di reversibilità sarà prevista per il figlio della coppia. Gli strumenti suggeriti hanno un orizzonte temporale mediamente lungo, è per questo motivo che il mio consiglio è quello di adottare a favore della compagna una forma di previdenza complementare. Se invece di libero professionista Fabrizio fosse stato un dipendente allora poteva utilizzare un fondo pensione, con beneficiaria la compagna, con utilizzo del TFR.
Il mio consiglio resta quello di valutare bene, per le persone che si trovano in questa situazione, gli strumenti a disposizione e soprattutto farsi consigliare da un professionista facendo analizzare il proprio caso in base alle proprie esigenze. E’ un tema delicato che però riguarda davvero tanti italiani, più di quanto si pensi. L’importanza della tutela risulta fondamentale per non ritrovarsi in spiacevole situazioni e senza poi doversi colpevolizzare con il classico “e se lo avessi fatto?” oppure“se mi fossi tutelato prima?”. A presto con il prossimo articolo.
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