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Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
Riallacciandomi all’ articolo sul passaggio generazionale , elencherò i principali strumenti utilizzati per attuare la pianificazione successoria: donazioni, patti di famiglia e trust. L’ imprenditore , ancora prima della scelta del miglior veicolo legale, fiscale e organizzativo da utilizzare, dovrebbe preoccuparsi di individuare la figura a cui passare il testimone e i ruoli da assegnare ai familiari interessati; solo a questo punto può iniziare ad analizzare gli strumenti messi a disposizione dalla legge per gestire il passaggio generazionale.
La donazione è una delle forme tipiche grazie alle quali l’ imprenditore attua il passaggio generazionale. Si tratta in sintesi di un atto con il quale l’ imprenditore (donante) dispone a favore un altro soggetto ( donatario) un suo diritto presente nel patrimonio. Gli atti di Donazione sono assoggettati a imposte dirette che vanno dal 4 all’ 8% in base al rapporto di parentela tra il donante e il beneficiario e prevedono delle franchigie particolarmente alte: 1 milione di euro per coniugi, figli e genitori e 100 mila euro per fratelli e sorelle. L’ esenzione dell’ impostazione indiretta ( imposta di registro ipotecaria e catastale) è valida invece solo nell’ ipotesi in cui i beneficiari siano il coniuge, i parenti in linea diretta,( padre/figlio, nonno/nipote) e gli altri familiari fino al quarto grado ( zio/nipote, cugini). Si tratta, in particolare, di un contratto con il quale, per spirito di liberalità, l’ imprenditore trasferisce la proprietà dell’ azienda o di un ramo di essa ad un altro soggetto. Tale contratto consensuale e a titolo gratuito comporta una diminuzione patrimoniale per il soggetto donante, senza che questi riceva un equivalente corrispettivo, e si perfeziona con il semplice consenso legittimamente manifestato dalle parti in sede di atto notarile. Come per gli altri atti a titolo gratuito anche questo di donazione d’ azienda le imposte ipotecarie e catastali, nella misura rispettivamente del 2% e 1% sul valore dei beni.
Il patto di famiglia rappresenta uno strumento notevole perché consente a un imprenditore di gestire il passaggio generazionale della propria impresa, trasferendo subito a uno o più discendenti l’ azienda o le quote di partecipazione al capitale della società, evitando contestazioni nel momento in cui si aprirà la sua eredità. La funzione dell’ istituto, è fornire all’ imprenditore uno strumento giuridico per salvaguardare la continuità nella gestione dell’ impresa, preservando l’ integrità e la funzionalità della stessa. Con la sottoscrizione del patto di famiglia, i discendenti che hanno ricevuto l’ azienda o le partecipazioni, si obbligano a liquidare, al coniuge e agli altri partecipanti al patto una somma calcolata in base al valore dei beni produttivi trasferiti. L’ applicazione della norma può dar vita ad alcune criticità qualora i legittimari non assegnatari dell’ azienda respingessero la proposta. Tenuto conto che la partecipazione degli stessi rappresenta la condizione di efficacia dell’ intera operazione, è sufficiente infatti che un legittimario dissenziente si astenga dal partecipare per vanificar l’ intera operazione. Riguardo la questione fiscale, il legislatore ha previsto l’ esenzione dall’ imposizione sulle successioni e Donazioni per i trasferimenti di aziende familiari effettuati anche tramite i Patti di famiglia.
Il Trust è uno strumento giuridico, utile a proteggere beni o diritti nel caso questi siano destinati all’ imprenditore a uno o più beneficiari. La struttura del trust prevede l’ istituzione di un rapporto fiduciario in virtù del quale vengono attribuiti dall’ imprenditore ( settlor) a un dato soggetto, l’ amministratore del Trust ( trustee), i diritti e doveri di un vero e proprio proprietario affinchè li utilizzi a vantaggio di un terzo beneficiario ( beneficiary) o per il perseguimento di uno scopo. Con il conferimento il settlor perde in via definitiva la proprietà delle cose. L’ effetto più rilevante che il Trust produce è rappresentato dalla cosiddetta “segregazione patrimoniale” infatti i beni conferiti in trust danno vita ad asset distinti rispetto ai beni residui del disponente, del trustee e dei beneficiari, per cui non potranno essere toccati da eventuali creditori di questi soggetti. L’ imprenditore che decide di affidarsi ad un Trust in genere punta a determinare chi, tra gli eredi, sarà il vero leader dell’ azienda di famiglia, tutelare l’ integrità del patrimonio aziendale nei confronti di soggetti terzi, mantenere il controllo dell’ azienda fino alla sua morte, impendendo contrasti tra figli e nipoti. Per quanto concerne le rendite, i beneficiari saranno lo stesso imprenditore ed i suoi familiari, mentre sul fronte dell’ attribuzione finale dei beni questi spetteranno ai suoi discendenti in ragione di ciò che è stato stabilito nel’ atto istitutivo del Trust. Possiamo definirlo uno strumento in grado di soddisfare le esigenze dell’ imprenditore grazie alla sua capacità di dare unità alla titolarità delle partecipazioni, di regolamentare le modalità di gestione e l’ esercizio dei diritti sociali e inoltre di blindare il patrimonio sottoposto al trust rispetto alle vicende economiche individuali.
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