Cat: News - Domenica 27 Gennaio 2019
Comprare un'azione Acquistare una quota di proprietà e quindi di capitale di una società per azioni significa comprare un'azione. L' azion...
Cat.: News - Venerdì 07 Dicembre 2018
Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
Cento miliardi di euro è il dato con cui giornalmente sta crescendo il debito pubblico del nostro paese. Il senatore Perosino è colui che ha comunicato poco tempo fa in un convegno a Roma il dato poco rassicurante, ma crede fermamente che non sarà un impresa impossibile. Il debito ha rappresentato da sempre un macigno di grosse dimensioni che pesa sulla testa della nostra Italia, senza contare l’effetto negativo su mercati internazionali ed Europei. Se si analizzano i dati riportati dal senatore possiamo parlare di un vero e proprio allarme: settantamila euro ogni secondo che passa. Se nel conteggio comprendiamo il debito Europeo ( circa 300 miliardi) e il debito della pubblica amministrazione (circa sessantaquattro miliardi), quello italiano oggi corrisponde a una cifra che si aggira attorno a 2.415 miliardi di euro.
Attualmente sono state presentate due proposte per affrontare il problema: la prima parla di creare una società pubblica dove, in maniera molto graduale, dovranno confluire gli immobili in dismissione dallo Stato, senza vincoli di destinazione e in un arco temporale di circa 20 anni. La riduzione potrebbe avvicinarsi alla cifra di 200 mila euro considerato che privati e banche estinguerebbero uno stock di debito con il capitale incassato sottoscrivendo quote della società pubblica. Mentre la seconda ipotesi parla di 30 anni come allungamento della rata. Resta comunque uno dei più grossi problemi del nostro paese perché abbiamo raggiunto il record storico.
Il record storico lo ha pubblicato Bankitalia con l’ultimo rapporto mensile, svelando su gennaio 2019 un dato che è superiore a quello dello scorso novembre. Nelle salita delle disponibilità liquide del tesoro troviamo la cifra che si avvicina ai 44 miliardi di euro contribuendo a confermare l’impennata del debito senza purtoppo essere stato frenato dall’avanzo di cassa che si aggira attorno ai 2.5 miliardi. Le entrate tributarie sempre nel mese di gennaio, contabilizzate nel bilancio statale, sono in aumento rispetto a quelle dello stesso mese dell’anno precedente del 2,4 per cento. Il debito degli enti di previdenza è schizzato a cento milioni, quello delle amministrazioni centrali è salito di quasi 42 milioni ma è sceso quello delle amministrazioni locali in discesa di seicento milioni. Purtroppo questi dati non hanno scelto un bel periodo per presentarsi ai nostri occhi e a quelli del mercato.
Il primato è confermato essere degli Stati Uniti, ma l’Italia si trova al quarto posto preceduta da Giappone e Francia. Se consideriamo invece il rapporto tra PIL e debito pubblico il nostro paese si troverebbe al secondo posto con una percentuale del 132% preceduto solo dal Giappone. Non abbiamo più sorprese per questo argomento, ancora una volta il nostro paese è in testa alle classifiche riguardanti il debito pubblico più alto al mondo. Che cosa ci possiamo aspettare da questa situazione? Potrebbero esserci degli impatti sui nostri risparmi?
Hai bisogno di una consulenza in campo finanziario?
Contattami subito, sono a tua disposizione.
Condividi la notizia