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Cat.: News - Venerdì 07 Dicembre 2018
Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
Ad aprile, il fondatore del social più famoso del mondo Zuckerberg, esordiva dicendo che a breve avrebbe introdotto un progetto ( realizzato in gran segreto) che avrebbe permesso alle persone di scambiarsi denaro con la stessa facilità con cui mandano una foto. A Menlo Park si sta portando a termine quello che era il sogno di Mark, una piattaforma per il trasferimento di denaro “tra pari”, alla portata di tutti che nascerà dall’unione di Messenger, Instagram e WhattsApp: una moneta borderless. Questa moneta verrà annunciata martedì prossimo, con il nome in codice di GlobalCoin, si muoverà in maniera agile senza carico di commissioni all’interno dei mercati nazionali senza intermediazioni.
E’ un momento molto delicato e il lancio di questa moneta risulterà essere una scommessa per Facebook, soprattutto alla luce dello scandalo di Cambridge Analytica. Il social network verrà trasformato, diventerà una piattaforma di servizi e conversazioni private ma dovrà anche trovare dei ricavi alternativi rispetto alle classiche pubblicità che ora pesano il 98% circa dei cinquantacinque miliardi di dollari dei ricavi del 2018. Le transazioni degli utenti all'interno del social, aranno guadagnare tantissimi soldi se ben utilizzati. Anche nel mondo fisico,si vocifera, il GlobalCoin potrà essere utilizzato nei negozi reali come strumento di pagamento.
Questo mondo però non è conosciuto per solidità e trasparenza e Facebook lo sa bene, lo conferma la bolla speculativa del bitcoin, che ha lasciato l’amaro in bocca a molti, attraverso iniziative spregiudicate e frodi: esiste una scarsa credibilità nel mondo delle criptovalute. E allora come ricostruire la fiducia intorno al suo progetto? Facebook lo fa in due modi: da una parte ha creato un gruppo di partner quali Visa, Mastercard, Uber, PayPal, Booking che si indebiteranno all’utilizzo della criptovaluta e parteciperanno alla governance del sistema pagando un Chip di 10milioni di dollari ciascuno. Dall’altra parte il GlobalCoin sarà una moneta internazionale legata ai beni fisici per rispecchiare il valore globale, proteggendo gli utenti dalla volatilità altissima, che ha invece caratterizzato il bitcoin in questi anni riducendone l’utilizzo come strumento di pagamento.
La blockchain di bitcoin ( è una struttura dati immutabile e condivisa, definita registro digitale) è decentralizzata: per diventare un nodo della catena dei blocchi chiunque può parteciparvi. Riproporre un modello centralizzato è proprio quello che Facebook vuole evitare di fare con il GlobalCoin: per questo motivo l’obiettivo è quello di creare una specie di “fondazione” per la blockchain formata da attori di rilievo ( un centinaio) che garantiscano un sistema relativamente autonomo. In effetti tutti gli attori coinvolti nel progetto, come per esempio i grandi sistemi internazionali di pagamento, monitorano da vicino un progetto/esperimento che mette in dubbio il loro stesso modello di business. Indubbiamente tra poco Facebook inserirà le criptovalute nel mondo mainstream della finanza, ma potrà mai diventare un colosso di Wall Street come per esempio JPMorgan? Potrà aprire una nuova era per i pagamenti e la finanza intera creando un proprio token?
Queste sono le informazioni che abbiamo a disposizione. Non dobbiamo non farci trovare impreparati a questi inevitabili cambiamenti del futuro. Quindi informiamoci, aggiorniamoci e come sempre non temiamo di chiedere ai professionisti delucidazioni in merito ad argomenti poco conosciuti e poco chiari. Arrivederci con il prossimo articolo.
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