Cat: News - Domenica 27 Gennaio 2019
Comprare un'azione Acquistare una quota di proprietà e quindi di capitale di una società per azioni significa comprare un'azione. L' azion...
Cat.: News - Venerdì 07 Dicembre 2018
Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
Molto positiva è l’annata del 2019 per quanto riguarda i mercati finanziari. Le performance notevoli le troviamo nei mercati emergenti, nelle materie prime, nei bond e nelle azioni. Esattamente inversa invece la situazione che era presentata da agosto 2018 fino a fine anno. Purtroppo però l’economia mondiale non vive di riflesso di questo periodo positivo, non si vede un miglioramento netto, anzi sta succedendo l’opposto. Il peggior tasso di crescita del Pil si è registrato nel secondo trimestre di quest’anno, grazie alle ultime rilevazioni sull’andamento del prodotto interno lordo della Cina, il più negativo da ventisette anni a questa parte. Inizia così a far sentire i suoi effetti la guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti e i conti trimestrali delle più grandi società quotate in borsa potrebbero essere condizionati dall’incognita dazi.
Sono state prospettate al ribasso le stime sugli utili di due grandi colossi della Germania, citando proprio come causa la famosa guerra dei dazi, ma il mercato va a gonfie vele: tutte le borse europee stanno facendo registrare da inizio anno performance molto positive e Wall Street viaggia sui massimi storici, perché? Paradossalmente sono cambiate le aspettative sulla politica monetaria. La Fed era pronta ad alzare i tassi a fine novembre 2018, ma nel corso dei mesi, ha cambiato prospettiva ed oggi è pronta a tagliarli. Ha accantonato l’idea di normalizzare la politica monetaria la Bce e per stimolare l’economia mondiale Draghi sta pensando ad una nuova iniezione di liquidità sui mercati. Il nome di Lagarde Christine, come successore di Draghi, ha contribuito a mantenere alta la propensione al rischio di molti investitori, non sarebbe stato lo stesso se la scelta fosse ricaduta sul tedesco Weidmann Jens. Possiamo dire che a fronte di un dato macroeconomico negativo gli indici reagiscono bene perché idealizzano una espansiva politica monetaria.
La domanda da porsi è proprio questa: per quanto la politica monetaria riuscirà a compensare il peggioramento dell’economia? Se ci sarà un contro bilanciamento andrà tutto bene. I mercati non potranno far finta di niente se arriverà una recessione a livello globale. Per contrastare un’eventuale frenata non ci si dovrà far trovare impreparati e le banche centrali dovranno usare nuove misure di stimolo. Ma quante cartucce sono rimaste alle banche centrali per fronteggiare la recessione? La Bce ha un costo del denaro ai minimi e il bilancio invece ai massimi storici rispetto alla Fed che ha maggior margine di manovra poichè in questi anni ha alzato i tassi. Gli investitori guardano il futuro con una certa preoccupazione. Il sondaggio condotto da Merrill Lynch tra i gestori, segnala che il 22 per cento degli intervistati ha dichiarato che in questa fase uno dei fattori a cui prestare maggiore attenzione è proprio il rischio impotenza delle banche centrali. L’unica cosa che preoccupa di più è la guerra commerciale. Il rischio, quello vero, sarà quello che il mercato si aspetta delle risposte che le banche centrali a breve, non saranno più in grado di dare.
A presto con il prossimo articolo.
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