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Cat.: News - Venerdì 07 Dicembre 2018
Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
È sempre più difficile orientarsi nel mondo previdenziale.
Quando andrò in pensione? Con quanti soldi? Sono molteplici i fattori che incidono sul sistema previdenziale e di conseguenza sull’ assegno che ognuno andrà a percepire. Rispondere a queste domande sembra quasi impossibile anche se il tema pensioni sia uno dei più importanti della nostra vita lavorativa. Il sistema previdenziale italiano costa molto: la spesa che lo Stato italiano sostiene ogni anno è la più alta a livello europeo soprattutto come incidenza sul PIL. Dalla prospettiva sulle ipotesi tasso di crescita dell’ economia dipende la sostenibilità di questo sistema.
Il sistema previdenziale di oggi è stato introdotto nel 95 dalla riforma Dini che prevedeva nel futuro una crescita media del PIL dell’ 1,5% annuo medio ma le previsioni sono meno ottimistiche. Gli studi di calcolo della ragioneria generale dello Stato parlano dell 1,3% per i prossimi 20 anni e addirittura dell’ 1,1% per quelli successivi. Teniamo conto che comunque dopo la crisi, il tasso del PIL è stato addirittura negativo. Lo studio dell’ associazione Prometeia pubblicato a settembre traccia una linea meno ottimistica, ovvero ipotizza una crescita media annua dello 0.9% per i prossimi 20 anni e dello 0.7% di quelli successivi. Questo potrebbe portare, se dovesse avverarsi, ad un decremento significativo delle attese delle persone che andranno in pensione in quel periodo.
Un conto è ragionare sul sistema di calcolo teorico della pensione ( nuove regole sul calcolo contributivo ecc..) e un conto è invece parlare di concretezza monetaria, non esiste un finanziamento effettivo sottostante perché il nostro sistema è a ripartizione, ovvero, ogni anno le pensioni erogate dallo stato vengono pagate dai contributi versati in quell’ anno dai lavoratori attivi. Esiste un’ evidente fragilità del sistema : se fra 30 anni non vi saranno sufficienti risorse contributive versate in quel momento per sostenere le pensioni, queste dovranno essere inevitabilmente ridotte. E’ presente inoltre una fragilità demografica, il rapporto tra le persone in età pensionabile ed i lavoratori attivi risulta assolutamente sbilanciata e tra le più penalizzanti dell’ Unione Europea.
Le persone hanno poca consapevolezza della fragilità del sistema pubblico e per questo si fa fatica nel nostro paese ad avere uno sviluppo sufficiente della previdenza complementare. L’ invito per questo argomento è quello di pianificare un fondo pensione, per tutelarsi da eventuali sorprese che potrebbero verificarsi se queste previsioni si rivelassero veritiere. Una consulenza che potrebbe cambiare il vostro futuro.
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