Cat: News - Domenica 27 Gennaio 2019
Comprare un'azione Acquistare una quota di proprietà e quindi di capitale di una società per azioni significa comprare un'azione. L' azion...
Cat.: News - Venerdì 07 Dicembre 2018
Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
Spesso capita, parlando con i miei “colleghi” consulenti finanziari, di quanto sarebbe bello svolgere il nostro lavoro in Inghilterra o in America, dove vige un’ educazione finanziaria di lunga data, nemmeno da paragonare a quella che esiste nella nostra Italia. Questo perché? Semplice, lo spiego subito. Dai suoi investimenti, l’italiano “tipo” si aspetta un costante ed elevato rendimento senza correre alcun tipo di rischio. Non c’è nulla da ridere è proprio così. Il principio che si basa sul dogma che ad un rendimento più elevato si deve associare un rischio ben maggiore, non viene nemmeno preso in considerazione. In parole semplici se voglio guadagnare il due% più o meno dovrò accettare sbalzi di prezzo del sei%, questa è la realtà. Più si sale con il rendimento atteso più la volatilità aumenterà proporzionalmente. Un buon investimento infatti si valuta dalle oscillazioni che avrà per raggiungere un certo risultato.
Il Btp a 10 anni: oggi ha un rendimento che si aggira attorno al 1,50% Con una volatilità del E dunque non è un esempio di efficienza soprattutto se paragonato con un investimento prudente, 70 % obbligazionario e 30 % di azionario che ha una volatilità del 5-7%. Togliendo il rischio di investire i propri risparmi in un solo emittente, abbiamo comunque una volatilità inferiore quindi rendiamo l’investimento più efficiente.
Con questo esempio certamente si inizia a capire la fondamentale importanza della conoscenza base dell’educazione finanziaria come il rapporto rischio/rendimento che è il primo per ordine di importanza. Il secondo è sicuramente la differenza fra pericolo di perdere i propri soldi (in investimenti sbagliati) e rischio inteso come variazioni di prezzo. A parte casi famosi come le banche Venete e Lehman Brothers, non tutti sono a conoscenza che un paese come la Germania, negli ultimi 100 anni è fallita ben 4 volte. Cosa ci salva? La diversificazione. Infatti si corre molto meno rischio con un portafoglio diversificato che presenta comunque delle oscillazioni, piuttosto che un’obbligazione che è soggetta ad un rischio emittente. Il comportamento peggiore in assoluto, il più dannoso è quello di lasciarsi prendere dall’ansia quando i prezzi calano volendo diminuire la già modesta parte di azionario. E’ impossibile scegliere il momento giusto per entrare o uscire dai mercati, un consulente non prevede il futuro! Ma cosa dobbiamo aspettarci allora da un bravo consulente?
Cosa non fa il consulente bravo:
Cosa fa il consulente bravo:
Se non hai ancora fatto la scelta di farti affiancare, inizia ad informarti per iniziare a masticare un po’ di educazione finanziaria e tutto verrà nella maniera più semplice e spontanea, a presto con il prossimo aggiornamento.
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