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Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
E’ un tema che comprende finanza, economia e psicologia che si basa sulla tesi che i mercati non sono del tutto efficienti e le persone non completamente razionali. Indaga e approfondisce gli schemi dei comportamenti individuali e sociali nei mercati. Negli ultimi decenni sono aumentati gli studi e le pubblicazioni sulla finanza comportamentale. Come è facile dedurre dal suo nome, il suo obiettivo è comprendere gli schemi dei comportamenti del singolo individuo e della società in relazione all’evolversi dei mercati finanziari. Vediamo insieme i punti fondamentali di questo importante argomento.
Insicurezza, paura, orgoglio, avidità, rammarico. Queste sono una parte di emozioni che possono essere incisive rispetto alle decisioni di chi investe. Possono portare a scelte irrazionali, soprattutto nelle fasi più concitate delle contrattazioni e le strategie future possono essere influenzate dal ricordo di scelte sbagliate.
Le decisioni a volte possono essere prese senza una costruzione razionale ma semplicemente influenzate da esperienze passate. Uno dei principali temi della finanza comportamentale è l’euristica, alla quale viene spesso ricondotto l’errore di tipo induttivo (citato sopra) che può portare a far perdere molti soldi posizionandosi male sul mercato. Un altro tema molto discusso e studiato riguarda l’inquadramento: le decisioni di un investimento possono essere influenzate dal modo in cui sono state presentate alla persona che deve dare l’ok. Un altro esempio, come descritto nell’articolo "in finanza copiare gli altri non fa bene", è proprio l’effetto gregge: mi sento più giustificato a prendere anche io una decisione se quella viene presa dalla maggior parte degli operatori.
La finanza comportamentale studia anche come l’emotività influisce sulle decisioni degli investimenti, ovvero l’errore cognitivo. In questo caso la mente ragiona in maniera razionale, a differenza di quello che avviene tramite le emozioni, ma può inciampare in errori come eccessivo ottimismo, eccessiva sicurezza, illudendosi di avere un controllo su fenomeni incontrollabili.
Capita che i mercati possano muoversi in modo inefficiente e irrazionalmente. Molte le motivazioni: dalle anomalie sui ritorni degli investimenti, alle errate valutazioni dei prezzi fino alla scoperta di processi decisionali non del tutto razionali. Solitamente queste inefficienze non arrivano dal singolo investitore, perché le decisioni individuali non possono avere una influenza così ampia, piuttosto sono da ricondurre ad irregolarità del comportamento degli attori chiamati in causa, a livello di comunità.
Questa tematica, quella delle perdite, è stata analizzata molto spesso dagli studiosi di finanza comportamentale e secondo una teoria ricavata da questi studi, una perdita pesa 2,5 volte più di un guadagno della stessa entità. In più se un investitore ha già vissuto altre volte una perdita, sarà più tentato dal rischio per tornare in pari velocemente (lo stile ricorda i giocatori d’azzardo). Infatti questo atteggiamento generalmente fa peggiorare le perdite.
Per concludere
Il mondo della finanza comportamentale è ampio, un articolo non basta per analizzarlo e capirlo, ed è per questo motivo che ognuno di noi dovrebbe avvicinarsi a questo tema e cercare di trarne beneficio. Nel mio piccolo posso assicurare che seguiranno articoli nei quali affronterò temi che toccano questa sfera per poter essere di aiuto a chi è interessato ad approfondirla. A presto allora con il prossimo articolo.
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