Cat: News - Domenica 27 Gennaio 2019
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Cat.: News - Venerdì 07 Dicembre 2018
Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
Tutto scorre veloce, tutto cambia e si modifica in modo frenetico, ma cosa non cambia negli anni? La vecchia abitudine italiana di rimandare l’appuntamento con il notaio per pianificare la propria successione. Il rapporto con testamenti e donazioni è ancora oggi influenzato in maniera incisiva da un retaggio culturale a metà tra la distrazione e la scaramanzia, un continuo rimandare. Ma come è vero che per affrontare determinati argomenti c’è sempre tempo, è altrettanto vero che una corretta pianificazione rappresenta lo strumento necessario per evitare contrasti e controversie future. Oltre il 75% della popolazione nei paesi anglosassoni fa testamento. Il 17% è la stima di persone che fanno testamento in Italia: incide un importante fattore culturale.
Gli italiani sono soliti non affrontare il tema della successione, ma la pianificazione è fondamentale soprattutto in un contesto sociale come il nostro. Richiede maggiore attenzione alla successione, il numero crescente di famiglie allargate, sia successione testamentaria che effettuata con donazioni in vita. Le persone separate ma non divorziate, quindi con diritto di eredità, oppure di una coppia unita in seconde nozze e poi divorziata con precedenti matrimoni con figli sono quelle che maggiormente dovrebbero occuparsi di queste pratiche successorie. Perchè pianificare? Per evitare l’insorgere di controversie, oppure solo per far rispettare la volontà di chi lascia i propri beni.
Sono strumenti poco utilizzati con differenze pressochè di carattere fiscale, ma la donazione priva il soggetto del bene quando esso è ancora in vita. Per questo motivo, anche in caso di beneficiari di fiducia, come figli o coniugi, c’è da mantenere una grande cautela. Fiscalmente, la differenza è relativa alle imposte: per donazioni e testamenti sono simili, solo che per la donazione è previsto il pagamento anticipato previsto dalla normativa attuale. Per i testamenti, si potrebbe invece incorrere nelle riforme, con rincari possibili sulle aliquote. Rispetto al resto dell’Europa, in italia sono previste aliquote particolarmente basse con franchigie elevate.
La successione è un tema molto delicato influenzato dai rapporti familiari: si può valutare sia la donazione che il testamento, l’importante è seguire la volontà di chi dona e esegue testamento. Sono le volontà di chi è venuto a mancare solitamente e dunque il testamento va interpretato come il suo ultimo messaggio alla famiglia: un valore etico e morale. Infine un professionista è di fondamentale supporto. L’approccio culturale pesa tantissimo, hanno un ruolo i modelli educativi e i rapporti familiari, e questo problema di cultura ci allontana da molti Paesi esteri. Questo vale anche per i capitali ereditati: non sono una rendita e se gestiti male rischiano di non contribuire né allo sviluppo dell’individuo, né a quello della società. Lavoriamo per riuscire a trovare un percorso educativo che agevoli la gestione dell’eredità stessa.
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