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Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
La conduzione famigliare è il fattore più importante che accomuna quasi la totalità delle PMI Italiane piccole o grandi. Questa concezione (per altro vera) induce purtroppo molti imprenditori a sentirsi speciali, diversi, allontanandoli da quelli che sono i temi del ricambio generazionale. E’ vero, ogni caso rappresenta un mondo a sé, ma tutti si possono riconoscere in qualche modo nelle linee guida generiche, vediamole insieme.
Prima di tutto sappiamo cosa significhi esattamente ricambio generazionale? Sulle basi della mia conoscenza, posso tradurla con questa espressione: esiste un processo, che può durare diversi anni e con caratteristiche distinte, che possiede all’interno delle attività che formano il ricambio generazionale. Le tre basi, sulle quali si sviluppa sono le seguenti:
Per ottenere delle concrete opportunità di successo, si devono creare delle condizioni:
La separazione
Il patrimonio famigliare deve essere tenuto tassativamente separato da quello aziendale, questo è indispensabile per proteggerlo dalle aggressioni esterne. Abbiamo degli approcci diversi in merito:
L’imprenditore deve aprirsi emotivamente e non solo fisicamente, diventare disponibile a tutte le possibilità che possono presentarsi per riuscire ad ottenere migliori risultati per l’impresa portando così coesione maggiore nella famiglia. Se contrariamente, si prenderà la strada della chiusura in se stessi, sarà inevitabile primo o poi arrivare ad un conflitto generazionale.
La Valutazione
Purtroppo per via genetica non si trasmettono ne le capacità manageriali ne l’attitudine alla leadership, dunque sarà lungo e doloroso percorrere la strada che riesca a trasmettere un sistema valoriale dando più peso alla competenza piuttosto che all’appartenenza. Negli anni si dovrà dunque tenere monitorata la situazione con valutazioni costanti riguardo l’operato del figlio che un giorno prenderà il comando aziendale, dovranno essere le più oggettive e rigorose possibili, in modo da preparare un piano “b” applicando strategie alternative nel caso in cui non dovessero emergere determinate doti.
La prontezza
Per far fronte anche all’evento più avverso, bisogna farsi trovare pronti e preparati:
La pianificazione
Invece di ragionare per obiettivi, l’atteggiamento da utilizzare in questo percorso, è quella di dare privilegio ad una prospettiva di processo, mi spiego meglio. Bisognerebbe avere in mente la visione futura dell’azienda che ovviamente si baserà sulle informazioni disponibili attuali, adattandole però alle numerose fasi di successione. L’attenzione si dovrà concentrare non più sugli equilibri familiari ma piuttosto sulla competitività aziendale.
Il coinvolgimento
L’ ultimo passo, ma non per grado di importanza, del processo sul ricambio generazionale è il coinvolgimento di tutte le persone esterne alla famiglia ma che la loro presenza è oggettivamente fondamentale: il commercialista, l’avvocato, il consulente finanziario, il notaio che vi aiuteranno con la loro presenza a:
Saranno dei professionisti che dovranno godere della vostra massima fiducia e quella dei vostri eredi in tema di ricambio generazionale. Ascolteranno le vostre idee, le vostre proposte e quelle di tutta la famiglia, ma voi dovrete essere sempre aperti verso soluzioni prospettate dai professionisti.
Un processo così importante non può essere dettato dall’urgenza del momento, un ricambio generazionale va programmato e definito dedicandogli le tempistiche necessarie. Creare le condizioni necessarie organizzandosi quando ancora si è ancora relativamente giovani e avendo di fronte anni di attività permetterà di preparare al meglio questo processo.
E tu, hai già pianificato il ricambio generazionale nella tua azienda?
Hai bisogno di una consulenza in campo finanziario?
Contattami subito, sono a tua disposizione.
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