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Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
Le aziende solitamente utilizzano il trattamento di fine rapporto dei dipendenti, come una “liquidità di cassa” o meglio come una “forma di autofinanziamento”. E’ una corrente di pensiero che manca sicuramente di una corretta informazione ed educazione in materia, poiché conferire il TFR ad un fondo pensione, può solo che far acquisire vantaggi fiscali all’azienda. Facciamo un passo indietro. All’azienda quanto costa questa forma di autofinanziamento? Il TFR rappresenta il 7,41% della retribuzione lorda, dunque un costo del lavoro, che non può essere eliminato in ogni caso dalla previdenza complementare, ma esistono delle voci che posso essere eliminate:
Ipotizziamo di prendere in considerazione un azienda “Alfa s.r.l.” con 15 dipendenti che risulta avere nell’anno un costo di 350 mila euro per le retribuzioni lorde. Settecento euro è la cifra che dovrà versare al Fondo di Garanzia Inps pari al 20% delle retribuzioni. Il 7,41% maturato nel corso dell’anno ( TFR ) è pari a 25.935,00 euro di cui una parte ( lo 0,50%) deve essere versata come contributo di solidarietà al fondo pensione dei lavoratori dipendenti, pari ad euro 1.750; quindi per i dipendenti il TFR accantonato è di 24.185,00 euro ( sottraendo il precedente 1.750). Aggiungiamo, a questo punto, una rivalutazione annua dell’1.70% ( su 24.185,00) il costo diventerebbe 411,15 euro. Avremo alla fine un conteggio pari a 1.111,15 euro, che rappresenta il costo complessivo del TFR ( 411,15 di rivalutazione + 700 di Fondo garanzia INPS). Il 4,6% sulla quota TFR considerata.
Ora andremo invece a quantificare attraverso un altro esempio, i risparmi finanziari e fiscali per le aziende che trasferiscono il trattamento di fine rapporto dei dipendenti ad una forma di previdenza complementare, previsti dalla legge. Prendiamo come esempio il fatto che tutti e 15 i dipendenti aderiscono ad un fondo pensione conferendo tutto il TFR maturando ( 24.158,00).
Ecco le compensazioni che prevede la legge:
Riduzioni sugli oneri sociali pari allo 0,28%: ( nucleo familiare, per disoccupazione) che devono essere versati all’azienda. Viene calcolata la riduzione sulle retribuzioni totali dei dipendenti che hanno spostato sul fondo il proprio trattamento di fine rapporto.
Deduzione del 4% del reddito di impresa per le aziende che hanno meno di cinquanta dipendenti oppure il 6% per quelle sopra i quarantanove: viene applicata la percentuale dell’importo effettivo del trattamento di fine rapporto conferito.
Prendendo l’esempio precedente a quanto ammonta il risparmio?
Riduzione dello 0,28% degli oneri sociali: sulle retribuzioni lorde, 350.000,00 si calcola lo 0,28%, ossia 980,00 euro.
Deduzione del 6% ( perchè meno di 50 dipendenti) dal reddito di impresa: togliamo a 24.185,00 il 6% e troviamo 1.451,00. Il risparmio sarà di 399,06 euro. Questo perché l’imposta fissa che pagano le società di capitale è pari al 27.5%, perciò il risparmio effettivo, con una deduzione di 1.451,00 è si 399,06.
Sostanzialmente ci troveremo ad avere risparmiato sulle misure di compensazione: 980,00 +399.06 = 1379,06 che rappresenta il 5,7% sulla quota di TFR considerato.
L’azienda analizzata che ha trasferito tutta la quota annua dei propri dipendenti del TFR, ha risparmiato complessivamente:
Non versando lo 0,20%al Fondo di Granzia INPS ha risparmiato il costo dell’autofinanziamento ( 700,00 euro)
411,15 euro risparmiati sul costo della rivalutazione pari all’1,70%
Portato il 6% in deduzione dal reddito di impresa del TFR trasferito ( risparmio d’imposta di 399,06 euro)
Sul versamento degli oneri sociali risparmiato lo 0,28% ( 980,00 euro)
Abbiamo un risparmio di euro 2.490,21.
Senza dimenticare che:
Viene condiviso, oltre che con il dipendente anche con l’Azienda, il rendimento del fondo.
Il Fondo, in termini di rapporti con il dipendente, ha una gestione autonoma.
Preserva l’Azienda da richieste eventuali di accesso al credito.
E’ solo uno spunto per poter iniziare a ragionare su questo strumento e sulla sua convenienza. Se questo articolo potrà essere utile alla tua azienda, resto a completa disposizione.
A presto con il prossimo articolo
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