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Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
Rispetto alle obbligazioni e ai Titoli di Stato l’oro è molto più liquido in quanto asset finanziario. Sembra scontato, ma oggi come oggi esistono prove concrete. La dimostrazione è arrivata direttamente dalla Associazione Lbma, la London Bullion Market, che nutre speranza di riuscire a convincere ad escludere il metallo prezioso dalle regole di Basilea 3, l’autorità Bancaria Europea. L’intento infatti è quello di imporre alle banche requisiti più stringenti rispetto agli asset più illiquidi e rischiosi. Non deve far parte di questa categoria l’oro, a detta dell’Lbma, a differenza di altre materie prime. Infatti il mercato aurifero più grande del mondo (quello di Londra) lo presiede proprio questa associazione, in cui le transazioni avvengono over-the-counter.
I volumi di scambio sulla piazza britannica, insieme a quella di Zurigo, ammontano a quasi 42 miliardi di dollari al giorno, dato pubblicato da novembre scorso e affermato proprio l’associazione Lbma che ha anche calcolato l’indice dei metalli preziosi, compreso l’oro, usando la stessa metodologia e gli stessi parametri usati nel 2013 applicati dall’autorità bancaria Europea per valutare gli altri asset. Quello che è emerso è che l’indice pari a 0,000018 nel caso dell’oro risulta essere, essendo più vicino allo zero, superiore a quello ottenuto dagli asset liquidi di alta qualità. Tra questi ci sono i Titoli di Stato, che l’Autorità Bancaria aveva inserito addirittura in una categoria speciale di asset estremamente illiquidi con uno 0,058, ma anche i corporate Bond a 0,188.
Anche platino, palladio e argento, hanno un indice superiore di liquidità rispetto ai Titoli obbligazionari. Per merito di questi nuovi dati gli investitori potranno guardare con occhi diversi il mercato degli Otc dei metalli preziosi, ha commentato il ceo dell’Lmba. Il Net stable funding ratio è ciò che preoccupa di più l’associazione londinese, riferito alla copertura dal rischio di liquidità nel lungo periodo: dal 2021 le banche dovranno finanziare le attività dei 12 mesi successivi con un volume pari di risorse stabili. Gravi ricadute sul mercato aurifero, si verificherebbero, se l’oro fosse trattato come le altre commodities, infatti molte banche interromperebbero le transazioni.
A presto con il prossimo aggiornamento
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